20/02/2021 - 15/05/2021

IRENE FENARA - "HEY THERE, TIGER!" UNA | Piacenza

UNA è lieta di annunciare, “Hey there, Tiger!”, prima mostra personale di Irene Fenara (*1990, Bologna) in galleria. 


 


Per l'occasione, Irene presenta un progetto inedito che crea un parallelismo tra il mondo naturale e la produzione di immagini. La ricerca dell'artista nasce infatti dall'osservazione che nel mondo esistono più immagini che rappresentano tigri che tigri viventi. Nel nostro immaginario le tigri sono molto comuni e sembrano essere ovunque: nei loghi delle case di moda, sulle scatole di cereali, sulle magliette…, ma in natura ne rimangono solamente tremila esemplari. Lavorando con un algoritmo generativo, al quale vengono consegnate tremila immagini di tigri, Irene ha creato grandi nuovi animali e nuove specie, che mantengono alla fine solo alcune caratteristiche dell’animale originale. Per imparare a riconoscere e riprodurre, infatti, un algoritmo avrebbe bisogno di milioni di immagini, proponendogliene un numero minore i risultati si allontanano dal reale.
Le immagini generate vengono tradotte in una serie di arazzi realizzati in India, sottolineando l'affinità tra il modo in cui lavorano  tessitura e algoritmo, in quanto la trama e l’ordito del tessuto si muovono in maniera analoga alle stringhe di codice del programma.


Accanto agli arazzi, completano la mostra alcune fotografie, nerissime e inquietanti, di tigri colte in paesaggi notturni, immagini “rubate” da videocamere trap (che si attivano con il movimento) nelle foreste e giungle.

“Il progetto di Fenara ci mostra la natura di una star felina che, accecata dai riflettori digitali, si fa presenza fantasmatica: privata della sua immagine riconoscibile, mutevole nella forma e collocata tra l’oggi e l’altrove, nell’apparire rarefatta perde consistenza, ma al tempo stesso si riafferma. […] Attraverso tappeti dai colori intensi e fotografie in bianco e nero, Three Thousand Tigers sembra comunicare la necessità, oggi latente, di un’integrazione quanto più inclusiva tra dato digitale e condizione naturale. “Che peccato non essere una tigre”, fantastica lo scrittore Jorge Luis Borges in un pomeriggio passato insieme al Alberto Manguel, collega argentino e autore del memoir Con Borges. Trasognati, non vediamo più la tigre reale, ma la sensazione che la sua fisicità ci lascia.” (Irene Sofia Comi)



Mostra: 20 Febbraio 2021 - 15 Maggio 2021
orarimartedì - venerdì 16.00 - 19:00 | sabato 10:00 - 13:00 e 16:00 - 19:00
+ su appuntamento
è gradita la prenotazione
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con un testo critico di Irene Sofia Comi


 


Irene Fenara (*1990, Bologna) è diplomata in scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, città dove vive e lavora. Tra le mostre a cui ha partecipato si segnalano: Genius Steals, a cura di Antonio Grulli, Rodríguez Gallery, Poznaz (PL), 2020; Ein Museum auf Probe, a cura di KdeWe, Esslinger Kunstverein&Villa Merkel, Esslingen (DE), 2020; Metafotografia, a cura di Mauro Zanchi e Sara Benaglia, BACO, Bergamo, 2019; Distant Eyes, a cura di Christiane Rekade, Kunst Merano Arte, Merano, 2019 (solo); My Blueberry Night II, a cura di Antonio Grulli, ArtDate Festival, Ex Ateneo, Bergamo, 2019; Argo, la fotografia italiana emergente, a cura di Carlo Sala, Photo Open Up, Padova, 2018; Blinds and other Cloudings, a cura di UNA, Spazio Leonardo, Milano, 2018 (solo); Supervision, a cura di Mauro Zanchi e Sara Benaglia, BACO, Bergamo, 2018 (solo), Around me. Traces of presence in biopolscapes, F4/Un’idea di fotografia, a cura di Carlo Sala, Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo, Treviso, 2018; That's IT! Sull'ultima generazione di artisti in Italia a un metro e ottanta dal confine, a cura di Lorenzo Balbi, MAMbo, Bologna, 2018; L'altro sguardo. Fotografie italiane 1965 – 2018, a cura di Raffaella Perna, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2018, Le interne differenze, P420, Bologna, 2017 (solo); Essere politico, a cura di Filippo Maggia e Chiara Dall'Olio, Fondazione Fotografia Modena, 2017; Give me yesterday, a cura di Francesco Zanot, Osservatorio Fondazione Prada, Milano, 2016.


Nel 2019 Irene ha vinto il Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee (Sezione fotografia), è stata finalista del Premio Cairo e di ING Unseen Talent Award, Amsterdam. Dal 2012 è borsista presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli, a Bologna, dove ha sede il suo studio. 

UNA Galleria