28/05/2025 - 28/07/2025
“Haunting Spells. Fare mondi altrimenti”, Group Show, Curated By Arnold Braho
C+N Gallery CANEPANERI è lieta di presentare Haunting Spells. Fare mondi altrimenti, mostra collettiva a cura di Arnold Braho, con la partecipazione di Alessandro Di Lorenzo, Peng Shuai Paolo,Ginevra Petrozzi, Sofia Salazar Rosales e Stefano Serretta, a partire da un’opera di Claudio Costa.
La mostra Haunting Spells. Fare mondi altrimenti trova origine nell’opera di Claudio Costa (1942 - 1995), artista di fondamentale rilevanza internazionale, la cui ricerca si è sviluppata lungo un percorso profondamente antropologico, intrecciando suggestioni provenienti dalla paleontologia, dalla mitologia e dall’alchimia. Il concetto di work in regress, sviluppato da Claudio Costa, agisce qui come un’incursione al contrario nel tempo: uno scavo retroverso nelle viscere del mito e della materia, in aperta opposizione all’ideologia del progresso lineare e produttivo. A partire dal suo lavoro, oggi valorizzato dall’archivio storico e della galleria C+N Gallery CANEPANERI, il progetto si espande in una costellazione di voci contemporanee.
Accanto a Claudio Costa, le opere di Alessandro Di Lorenzo (1997), Peng Shuai Paolo (1995), Sofia Salazar Rosales (1999), Stefano Serretta (1987) e Ginevra Petrozzi (1997) - provenienti da differenti geografie e genealogie - si inscrivono entro un orizzonte antropologico che non si limita più a osservare o a rappresentare l’altro, ma riattiva ritualità sommerse, memorie dislocate, saperi magici e forme di contatto che resistono alla razionalizzazione del mondo. In un tempo segnato dalla crisi della presenza - che da diagnosi è diventata condizione - queste pratiche non ricompongono, ma abitano la frattura: convocano spiriti, evocano assenze, e costruiscono mondi altrimenti.
Il titolo della mostra richiama, da un lato, l’haunting: la dimensione spettrologica del ritorno di ciò che nella storia è rimasto non detto, non risolto; dall’altro, gli incantesimi - intesi come atti trasformativi capaci
di incidere simbolicamente sulla realtà. Fare mondi altrimenti fa riferimento alla nozione di crisi della presenza (Ernesto De Martino), riconoscendo nelle pratiche artistiche spazi di trasformazione alla scomparsa simbolica, sociale e politica dei soggetti e delle comunità.
Attraverso materiali d’archivio, interventi installativi, sculture e dispositivi visivi che attingono a pratiche rituali, memorie rurali, soggettività queer e narrazioni contro-egemoniche della storia, Haunting Spells. Fare mondi altrimenti si interroga sulla necessità di rivendicare l’arte non come un atto di libertà individuale, ma come una necessità di confrontarsi con i problemi del nostro tempo, esplorando come l'arte possa farsi strumento di worlding, ossia l’arte di generare futuri possibili.
Alcune delle opere in mostra vengono presentate per la prima volta al pubblico milanese. Tra queste, il lavoro di Alessandro Di Lorenzo, sviluppato durante la residenza CASTRO a Roma, e quello di Stefano Serretta, nato da una residenza presso Tiresia in collaborazione con il Centro di Documentazione Aldo Mieli con una riflessione sulle politiche del corpo e della rappresentazione. Verrà inoltre presentataun’installazione site-specific di Peng Shuai Paolo e, per la prima volta a Milano, una selezione di lavori di Ginevra Petrozzi.