30/03/2023 - 27/04/2023

Monica Temporiti. Memorie dal mare

Monica Temporiti. Memorie dal mare


a cura di Luciano Caprile


 


30 marzo - 27 aprile 2023


 


GALATA Museo del Mare | Genova


 


Esiste un rapporto diretto tra l’astrazione e la realtà? Parrebbe di sì se è vero che, per esempio, le essenziali strutture di Piet Mondrian ripropongono le forme e le tonalità della campagna olandese vista dall’aereo. E poi basterebbe pensare all’“albero” che egli ha trasformato nel 1912 da immagine obiettivamente percepibile a pura essenza di tonalità e di segni attraverso uno stupefacente percorso metamorfico. Lo stesso risultato ci viene offerto dall’onirico “Melo in fiore” del medesimo anno. Pertanto possiamo dedurre che le ulteriori creazioni degli anni Venti, caratterizzate da una rigorosa geometria, abbiano goduto della stessa origine e che il prosieguo del suo discorso, ormai compiutamente rivolto all’essenzialità astratto-geometrica, sia stato idealmente  il frutto di tale logica creativa.                                                                                                        


Tale premessa ci è sembrata utile perché le opere di Monica Temporiti ospitate al Museo Galata di Genova vivono di una apparente “dissonanza” tra immagine e rispettivo titolo ovvero tra un’immagine di rigorosa impronta astratto-geometrica e un titolo che si riferisce al mare secondo una “logica” da conquistare attraverso una profonda complicità contemplativa. D’altronde questa sua rassegna si chiama “Memorie dal mare”. Un semplice gioco di parole? Niente affatto. Monica, che ha costruito la sua arte nel rigore compositivo e nel ritmico accostamento tonale di linee parallele, non cede al facile compromesso. Ciò che rappresenta si specchia perfettamente nella sua proclamazione. E che la nostra autrice abbia perseguito un percorso interpretativo alla Mondrian, lo possiamo constatare nelle due opere più recenti che chiudono, dal punto di vista temporale, la rassegna. Infatti i due grandi acrilici, datati 2022 e intitolati rispettivamente “Titanic di notte che si specchia nel mare” e “Iceberg”, offrono un impatto visivo più prossimo a ciò che viene dichiarato. Si tratta di tele narrativamente “illustrate” da elementi di foglia oro nel primo caso e di foglia argento nel secondo disposte in modo da attivare un discorso informale prodigo di percezioni del vero.


 


 

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